1. L’audiocassetta
Zitta e buona - Germana Stefanini e le donne vittime del terrorismo rosso - En podkast av Radio 24
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Roma, 28 gennaio del 1983. Il turno di Germana Stefanini, nella sezione controllo pacchi del carcere romano di Rebibbia, finisce alle h.14.30. Si avvia a casa in bus tenendo in mano un sacchetto di plastica che contiene un termos e delle uova. Giunta in via Albimonte al 5, dove abita, apre il portone, dà un'occhiata alla casella della posta sulla destra, fa pochi gradini e si avvia all'ascensore. Si sente chiamare: “Germana Stefanini?” “Sì” risponde. Due uomini e una donna, tutti molto giovani, la spintonano fino a casa sua, un appartamento al quarto piano. La stavano aspettando, è da giorni che la pedinavano per studiarne orari e tragitti. Chi sono? Cosa vogliono? Mettono a soqquadro la casa, legano la donna a una sedia con un nastro adesivo e danno inizio a un processo nei confronti della vigilatrice penitenziaria, definito dai sequestratori un processo proletario. Sono terroristi, fanno parte di una cellula delle Br - Partito della Guerriglia e sottopongono Germana Stefanini a pressanti domande sul suo lavoro all’interno del carcere. L’interrogatorio viene tutto registrato. Lei non capisce chi ha davvero davanti né tantomeno quale epilogo avrà quel pomeriggio.